Notizie
Presentato allo Smau di Bari, la nuova idea di car pooling
10/02/2011
di Maura De Sanctis
La condivisione della macchina tra privati coinvolge un numero sempre maggiore di utenti
|
Diffuso dapprima in paesi come la Francia, Inghilterra e Stati Uniti, il car pooling inizia a conquistare anche il popolo italiano. Lo scopo è quello di fare insieme un determinato tragitto, da casa al posto di lavoro, per raggiungere luoghi d’arte o di ritrovo ovvero un modo per colmare le distanze che, nel mondo d’oggi, separano le persone le une dalle altre. Condividere l'auto con colleghi o con amici può essere divertente ed allevia la solitudine. Potrebbe essere, quindi anche un momento di socializzazione oltre che ritornare utile al portafoglio visto che la spesa viene divisa tra tutti i viaggiatori.
La società Autostrade ha già reso disponibile il servizio on-line dove gli utenti possono registrarsi e prenotare il proprio viaggio da condividere con altre persone. Ma il car pooling, è sbarcato anche all' università dove, quattro neolaureati hanno realizzato Avacar.it il primo Social & mobility network grazie ai finanziamenti della Regione Puglia. Il progetto, vincitore del premio Puglia Innovation Contest 2010, nella sua prima fase sperimentale interesserà il Sud e successivamente sarà lanciato anche nelle regioni del Nord. Ma come funzionerà il servizio? Il meccanismo è il seguente: ci si registra sul sito dove sarà possibile scoprire se ci sono utenti che viaggiano sulla stessa tratta e offrirsi come guidatori o passeggeri. Le comunicazioni saranno agevolate da una messagistica istantanea (via e-mail o via sms). La novità è che si potrà creare il proprio profilo così come avviene su facebook con la possibilità quindi di condividere preferenze, interessi, ecc.. Associato al servizio una sezione di feedback che attesterà l’affidabilità delle persone con le quali si è scelto di condividere il viaggio.
Il car pooling è ormai parte di un sistema integrato dedicato alla mobilità sostenibile e contribuisce non solo a contenere i costi di viaggio e l’emissioni di CO2 ma rappresenta un mezzo di aggregazione giovanile in quanto strumento utilizzato per lo più da ragazzi tra i 18 ed i 35 anni. La condivisione dunque, alla base del servizio che però presenta anche dei piccoli svantaggi ed ognuno deve tenerne conto prima di decidere. Il servizio di car pooling richiede puntualità e quindi se avete l’abitudine di non rispettare gli orari, probabilmente non fa al caso vostro. Inoltre viaggiando insieme ad altri sarà più facile catturare eventuali virus ed ammalarsi e se si lavora presso la stessa azienda si rischia di cadere nel pettegolezzo ovvero maldicenze che spesso risultano spiacevoli ed antipatiche.
Infine non si potranno fare deviazioni o cambiare la propria tabella di marcia qualora sorga un imprevisto rispetto al tragitto concordato. Un altro problema è l’assicurazione: se il guidatore non è assicurato dalla responsabilità civile, in caso di incidente che cosa accade? Questi sono solo alcuni punti che potrebbero trasformare un piacevole viaggio in un’esperienza negativa. Stà di fatto che negli Stati Uniti, al 2010 il car pooling ha registrato un incremento dal 12% al 28,3% e chissà se anche in Italia avrà lo stesso successo.
|
| |
|
|