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Vendite auto, ancora un segno positivo


04/05/2014

di Giovanni Iozzia

Secondo Federauto la ripresa non è certa, per creare condizioni realmente positive bisognerebbe abbassare la pressione fiscale sulle automobili


Vendite auto, ancora un segno positivo [ Roma, Lazio, Italia ] - Secondo i dati forniti dal Ministero dei Trasporti, nel mese di aprile 2014 la Motorizzazione ha immatricolato 119.099 autovetture, con una variazione del +1,94% rispetto allo stesso mese dell'anno precedente, durante il quale ne furono immatricolate 116.838.

Nello stesso periodo di aprile 2014 sono stati registrati 357.966 trasferimenti di proprietà di auto usate, con una variazione di +5,12% rispetto ad aprile 2013, durante il quale ne furono registrati 340.515.

Nel periodo gennaio-aprile 2014 la Motorizzazione ha in totale immatricolato 496.318 autovetture, con una variazione di +5,01% rispetto al periodo gennaio-aprile 2013, durante il quale ne furono immatricolate 472.656.

Nello stesso periodo di gennaio-aprile 2014 sono stati registrati 1.437.534 trasferimenti di proprietà di auto usate, con una variazione di +0,61% rispetto a gennaio-aprile 2013, durante il quale ne furono registrati 1.428.842.

Federauto, però, non mostra alcun entusiasmo per questi dati. La Federazione Italiana dei Concessionari Auto sottolinea infatti che l’assenza di un chiaro segnale di ripresa delle vendite ai privati, e il fatto che i rimbalzi positivi registrati in questi primi quattro mesi dell’anno siano dovuti in larga parte agli acquisti del canale noleggio (destinato peraltro ad esaurire progressivamente la sua spinta), dice chiaramente che in realtà non esiste alcun segnale netto di miglioramento.
Affinché si possano creare le condizioni per un cambiamento in positivo, secondo Federauto sono necessari provvedimenti concreti a cominciare dalla riduzione della pressione fiscale.

«L’auto è sempre stata una importante cartina di tornasole dell’economia reale italiana. Da gennaio 2014 in poi siamo in presenza di modesti rimbalzi positivi che, se confermati, come tendenza annua, potrebbero portare il mercato Italia a consuntivare circa 1.360.000», ha detto Filippo Pavan Bernacchi, presidente di Federauto (nella foto).

«In pratica - continua Pavan Bernacchi - metteremmo indietro le lancette dell’orologio al 2012, che aveva chiuso con 1.401.000. Se qualcuno volesse affermare che questo è un risultato positivo, siamo pronti al pubblico confronto. La realtà, e ve lo dice chi ogni giorno è a contatto con clienti in carne ed ossa e vive il mercato in ogni sua sfaccettatura, è che ci troviamo di fronte a un vero e proprio disastro. E, ce lo dicono tutti gli osservatori esteri, se non ripartono i consumi interni, di cui gli autoveicoli sono un pilastro, non riparte l’economia italiana e non riparte il mondo del lavoro che, invece, continua a registrare nuovi livelli record di disoccupazione».

«Pochi giorni fa abbiamo criticato, con toni anche molto duri - conclude il presidente di Federauto -, il ritorno dei micro-incentivi per le auto a basso impatto ambientale. Una misura creata da chi ha preceduto il Governo Renzi, e su cui avevamo già manifestato nelle sedi opportune le nostre riserve. Ma le ragioni della nostra presa di posizione contro le briciole di questi micro-incentivi, che rimarranno non spesi per le aziende e si esauriranno in circa 3 giorni per i privati, stanno proprio nel fatto che dal nuovo Governo, molto attento ad offrire al Paese un cambio di passo, ci aspettiamo una vera rivoluzione anche nei confronti del settore auto, con azioni ed iniziative adeguate al clima economico e congiunturale che stiamo vivendo. Che tengano conto che noi diamo lavoro a 1.200.000 persone e fatturiamo l’11,4% del PIL».

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