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Marea Nera: la BP arresta la fuoriuscita del greggio
16/07/2010
di Fabiana Muceli
I primi test positivi dopo il posizionamento del “grande tappo”. Fondamentali le prossime 48 ore
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Sono passate 13 settimane dall'inizio del disastro ambientale più grave nella storia degli Stati Uniti e oggi per la prima volta non si registra fuoriusicita di petrolio dalla falla del pozzo gestito dalla BP. A dare la conferma il vice presidente della compagnia, Kent Wells: una buona notizia dopo i 3 mesi passati a tentare inutilmente di arginare il fiume di petrolio nel Golfo del Messico. Ma la BP rimane comunque cauta, le prossime 48 ore saranno importanti per verificare se il tappo gigante sistemato sulla falla è veramente la soluzione di tutto.
I primi test sono stati definiti comunque incoraggianti, nessun valore anomalo. In concreto, la pressione all'interno del pozzo continua a crescere, il che significa che non vi sono altre falle in fondo al mare. Per assicurarsi della reale riuscita del blocco del petrolio, attualmente due veicoli telecomandati stanno verificando che nelle vicinanze del pozzo non vi siano altre rotture. Attualmente la pressione è a 6.700 psi (libbre per pollice quadrato) e, secondo gli esperti, risulta essere coerente con le analisi. Se il sistema regge, sarà possibile prelevare petrolio per una quantità pari a 80 mila barili al giorno.
Intanto il Dipartimento agli Interni Usa ha reso noto che la Bp dovrà pagare le royalty su tutto il petrolio e il gas fuoriuscito dalla falla nel Golfo del Messico: in totale e secondo i calcoli si parla dai 35 ai 60 mila barili di petrolio dispersi in mare, capaci di distruggere l'ecosistema marino e di rendere impraticabili le spiagge degli stati americani affacciati sul Golfo del Messico. Obama non si è sbilanciato con i commenti sul tappo gigante che potrebbe essere la fine di un'odissea, dichiarando: “Si tratta di un segnale positivo”.
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