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Rc Auto, il ministro Romani: tagliare le tariffe del 15%
05/01/2011
di Michele Formichella
+6,6% in un anno. Sviluppo economico, Isvap e Ania al lavoro per ridurre i costi
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L'argomento è di quella delicati, tanto che in questi primi giorni del 2011 è già stato affrontato da più parti: ne discutono i consumatori e gli automobilisti, se n'è occupato anche l'Istituto deputato alla vigilanza sul settore. Ora torna a parlare di Rc auto anche il ministro dello Sviluppo economico, Paolo Romani.
Ministro che, preso atto dell'ultimo aumento fatto registrare dalla media delle assicurazioni obbligatorie per gli automobilisti (un sostanzioso +6,6% su base annua) non ha potuto esimersi dall'anticipare l'esigenza di un taglio ai costi che ogni 12 mesi deve affrontare chi possiede un'automobile.
Dal Dicastero per lo Sviluppo economico arrivano poi confortanti notizie, che parlano di nuove norme e di una riduzione del 15% forse 18% (proposta dall'Isvap) del costo attuale della Rc auto, che al momento in Italia costa il doppio di quanto costa in media nel resto d'Europa.
Certo - anche il ministero ne è consapevole - c'è da lavorare sul fronte delle frodi, che restano uno dei problemi che costringono a quote assicurative così esose, e sarà necessario rivedere il meccanismo del bonus-malus, che capita anche penalizzi gli automobilisti più diligenti.
Che anche il potere esecutivo si sia reso conto dell'insostenibilità della situazione non può che rincuorare tutti gli interessati. Ora resta da vedere come attuare i legittimi propositi e quanto in concreto queste novità andranno ad influire sulle spese vive degli automobilisti.
In Italia si pagano in media per la Rc auto 400euro l'anno, contro una media europea di circa 200, che in Francia - ad esempio - scende a 176euro l'anno. Sempre in Francia - snocciola il ministro nel suo intervento - gli incidenti denunciati sono 2,1 milioni, nel Belpaese più del doppio: 4 milioni e mezzo ogni anno.
Il governo lavorerà al progetto insieme all'Isvap (di cui pensa di accogliere alcune delle proposte avanzate appena la scorsa settimana) e l'Ania (Associazione Nazionale Imprese Assicuratrici) che propone di rivedere il meccanismo di tutela introdotto con il decreto Bersani in favore di chi ha commesso incidenti, ma con un concorso di colpa inferiore al 50%.
Siano quelle che siano le proposte, l'importante - per gli automobilisti - è che si trovi una (buona) soluzione ad una situazione divenuta ormai insostenibile.
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