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I treni Arenaways si fermano, la società è prossima al fallimento
01/08/2011
di Gianni Lo Russo
Il Cda si rifiuta di apportare il quarto aumento di capitale. Si cercano nuovi soci economici per scongiurare il fallimento
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La società privata di trasporti ferroviari Arenaways nel mese di agosto rimarrà ferma. La tratta Milano-Torino non vedrà più scorrere sui suoi binari i vagoni della società fondata da Giuseppe Arena che secondo i piani iniziali dovevano trasportare molte migliaia di persone ogni anno. Il Cda della società si è rifiutato di aumentare il capitale sociale per la quarta volta ed ora la società è quasi costretta a dichiarare il fallimento.
La mancanza di fondi e di passeggeri per via di orari troppo scomodi, sono le due cause principali che hanno spinto gli amministratori a ritirarsi dal progetto. Sembra quindi essere fallito il tentativo di interrompere il monopolio nel trasporto ferroviario detenuto da FS, che rappresenta ad oggi la società ferroviaria più importante d’Italia.
Le parole del fondatore di Arenaways sulla questione sono state: “Le istituzioni non si occupano di noi, Ferrovie ci fa la guerra e i pendolari non ci scelgono: ma io sono un imprenditore, per me azienda e posti di lavoro vengono al primo posto. A costo di rimetterci dei soldi”. A proposito di soldi, in questa vicenda ne sono già andati in fumo molti, gli amministratori prima di sfiduciare il progetto, infatti, hanno messo mani al portafoglio per ben tre volte senza però riuscire a risanare il capitale societario.
Alla quarta richiesta di denaro della società si sono rifiutati e il presidente Claudio Sguazzini ha dichiarato: “era l’unica decisione possibile di fronte alla muraglia di ostacoli che ci siamo trovati ad affrontare e che non si sono risolti. Il divieto di fermate intermedie tra Torino e Milano è ancora li perché l’ufficio del ministero non ha rivisto la sua decisione. Il silenzio della Regione e l’ostruzionismo di FS. Non era più possibile andare avanti in un business che non fa utili. Funziona solo il servizio dei treni per il mare. Ma non basta”.
Nonostante la decisione del Cda, il fondatore Giuseppe Arena, che ha passato un’intera vita a lavorare come capo treno, non si arrende ed afferma: “sapevo che c’era malumore, d’altronde i numeri non sono certo brillanti. Ma abbiamo i contratti internazionali fino al 2012 e stiamo lavorando all’ingresso di nuovi soci … qualcuno degli attuali soci di minoranza resterà perché la strada è in salita, ma la sfida si può vincere”.
Intanto, nei prossimi giorni verrà nominato un curatore per traghettare la società fino ad ottobre quando il Tar si pronuncerà sulla questione relativa alle fermate intermadie nella tratta Milano-Torino. Sembra essere affidato a questa decisione il destino societario della Arenaways che vede sempre più da vicino lo spettro del fallimento.
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