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Trasporto pubblico per disabili: inferno o purgatorio?
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06/10/2015
di Maura De Sanctis
A causa delle considerevoli differenze tra i modelli di Welfare regionali, i diritti delle persone disabili stanno diventando sempre più un problema locale
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Scheda 3 di 7
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Trasporto pubblico per disabili: inferno o purgatorio?
Le possibili soluzioni di governance
Difficoltà mobilità disabili
La legge 104 del 1992 stabilisce delle linee guida cui devono far riferimento le Regioni. Quest’ultime sono chiamate a disciplinare le modalità con le quali i Comuni devono disporre gli interventi necessari per consentire ai portatori di handicap di muoversi liberamente sul territorio, usufruendo, alle stesse condizioni degli altri cittadini, dei servizi di trasporto pubblico adattandoli alle diverse esigenze. Tutti gli interventi devono essere mirati all’eliminazione delle barriere architettoniche, alla realizzazione di infrastrutture efficienti come ascensori per carrozzine, scivoli e percorsi tattili senza dimenticare la tecnologia come nel caso dei semafori con segnalatore acustico a comando che quasi sempre presentano difetti di funzionamento.
Le maggiori carenze la popolazione dei disabili le evidenzia nell’ambito della qualità del servizio di trasporto pubblico offerto ritenendolo abbastanza scarso. In media il 37,4% dei disabili lamenta la non comodità dell’attesa alle fermate e la mancanza di pulizia dei mezzi di trasporto mentre migliore risulta la percezione del servizio. La maggior parte dei disabili, circa il 60% ritiene abbastanza soddisfacente la velocità della corsa, la possibilità di trovare posto a sedere e la frequenza delle corse. Naturalmente non mancano situazioni in cui si registrano maggiori problematiche legate soprattutto alle differenze a livello urbano delle diverse città italiane e alla gravità dell’handicap dei soggetti interessati. Ciò che emerge è che i cittadini disabili fanno un uso molto più limitato dei mezzi di trasporto pubblico rispetto al resto della popolazione e ciò sarebbe dovuto sia all’assenza di standard adeguati per la fruizione del servizio che alla scarsità di luoghi ricreativi per i diversamente abili.
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