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Ponte sullo Stretto di Messina, Codacons: pedaggio troppo caro
Data ultima Modifica: 08/08/2025
Data pubblicazione: 07/08/2025
di Giovanni Iozzia
Secondo l’associazione dei consumatori la tariffa di 10 euro sarebbe la più cara al mondo. Eppure con traghetto il costo è di oltre 40 euro
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[ Messina, Sicilia, Italia ] -
Secondo il Codacons la tariffa da 10 euro per attraversare il Ponte sullo Stretto di Messina rappresenterà, con ogni probabilità, il pedaggio più caro al mondo. Il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, nel corso dell'annuncio dell'approvazione del progetto del Ponte aveva infatti anticipato quanto, più o meno, sarebbe costato agli automobilisti il percorso tra la Sicilia e la Calabria: tra i 9 e i 10 euro. Il Codacons, stando ai dati disponibili ad oggi, ha calcolato che per attraversare i 3,66 chilometri del ponte la spesa sarà di 2,73 euro a chilometro. Oggi sulla rete autostradale italiana il costo medio del pedaggio ammonta a 0,075 euro a chilometro, che diventa a 0,089 euro sulle autostrade di montagna. Ad esempio per attraversare i 603 km che separano il casello di Roma Sud da quello di Milano Nord, si paga oggi un pedaggio di 45,5 euro. Se si guarda all'estero, il pedaggio per l'Eurotunnel che collega la Francia al Regno Unito costa 72 euro per percorrere 50,45 km, con una spesa media di 1,42 euro a chilometro.
Questo, sempre secondo il Codacons, significa che il pedaggio pagato dai cittadini per attraversare il Ponte sullo Stretto costerebbe il 3.540 per cento in più rispetto le normali tariffe autostradali praticate oggi sul territorio italiano. Eppure, sostengono fonti vicine al Governo, 10 euro sono pochi in confronto all'attuale prezzo del traghetto che si aggira intorno ai 45 euro con punte di oltre 70. Inoltre, ricordano che attraversare i vari trafori alpini (Monte Bianco e Fréjus) costa tra i 50 e i 60 euro con una cifra superiore ai 4 euro per chilometro. Per siciliani e calabresi sarà previsto anche uno sconto, non si sa ancora in quale misura.
Presidente della Regione Sicilia Intanto c'è chi plaude in maniera incondizionata. «L’approvazione del progetto definitivo del Ponte sullo Stretto di Messina da parte del Cipess rappresenta una svolta storica verso la realizzazione di un’opera strategica, attesa da decenni e capace di rivoluzionare il futuro della Sicilia e del Mezzogiorno». Lo ha detto il Presidente della Regione Siciliana Renato Schifani. «Non posso non ricordare con orgoglio che il Ponte - ha aggiunto - è stato un sogno di Silvio Berlusconi e una battaglia storica di Forza Italia, che oggi vede finalmente compiersi un passaggio decisivo grazie all’impegno del governo e, in particolare, del ministro Matteo Salvini. La Sicilia non può più permettersi l’isolamento infrastrutturale. Il Ponte rappresenta una grande opportunità di crescita, sviluppo e connessione con il resto d’Italia ed Europa. La Regione Siciliana - ha concluso Schifani - farà la sua parte con responsabilità e visione, affinché questo grande progetto proceda nel rispetto del territorio, delle comunità locali e delle regole. Il Ponte sullo Stretto non è più solo una visione: oggi è un obiettivo concreto».
Confindustria Catania: progetto sul ponte sullo Stretto di Messina Il plauso giunge anche da Cristina Busi Ferruzzi presidente di Confindustria Catania: «L’approvazione definitiva del progetto del ponte sullo Stretto da parte del CIPESS segna un momento di rilevanza strategica per il sistema economico del Mezzogiorno. È una scelta che imprime una svolta concreta e attesa da anni, destinata a incidere profondamente sul tessuto produttivo siciliano. Il Ponte rappresenta una leva di sviluppo per le imprese, che potranno finalmente contare su una connessione stabile e moderna con il resto del Paese e dell’Europa. Un’infrastruttura in grado di attivare filiere industriali, attrarre investimenti e generare nuova occupazione qualificata. Ma non si tratta solo di un collegamento fisico tra Sicilia e Calabria: il Ponte è anche un simbolo di integrazione, modernizzazione e fiducia nel futuro del Paese. La Sicilia, rafforzando il proprio ruolo strategico nel Mediterraneo, potrà migliorare l’accessibilità e la competitività del suo sistema produttivo. Sarà ora essenziale accompagnare l’opera con il potenziamento delle infrastrutture logistiche e di trasporto collegate, per amplificare l’effetto moltiplicatore sull’economia reale. Per Confindustria Catania si apre una nuova fase, che vedrà il sistema delle imprese protagonista e pienamente coinvolto in questo percorso di rilancio».
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