Circuito sognato da ogni pilota, il Gran Premio di Monaco per la sua particolare configurazione cittadina, rappresenta il tracciato più ostico del Campionato del Mondo di Formula 1. Lento e difficile, con diverse differenze di altitudine, è una pista che non ammette distrazioni perché il minimo errore di guida può essere fatale, anche per la precarietà delle protezioni installate nella città.
Il circuito di Montecarlo storicamente è il secondo circuito ad essere percorso dalle monoposto di Formula 1 nel 1950, dopo Silverstone, ma aveva già ospitato delle corse dal 1929. Resta uno degli ultimi percorsi dove il talento del pilota è determinante per la vittoria della gara: Ayrton Senna lo vinse 6 volte, 5 di seguito fra il 1989 ed il 1993.
Il tracciato, pressoché identico dal 1950, è lungo 3.340 km, presenta dieci curve, di cui cinque consecutive, e i km totali da percorrere in 78 giri sono 260,52. Si trova qui sia la curva più lenta (davanti al Grand Hotel, 50 km/h) sia quella più veloce (lunga, situata nel tunnel, 260 km/h) di tutto il Mondiale.
Il giro inizia alla Sainte Devote, luogo di vari scontri alla partenza, sale fino al Casino, poi scende fino alla curva a destra del Mirabeau. Il tracciato continua fino alla curva della vecchia stazione di Monte-Carlo, dove fu costruito l’hotel Loews che dà il nome a questa curva, la più lenta del campionato. La sezione Portier conduce al mare, dove la pista passa sotto un tunnel, che vibra al passare delle potenti monoposto, per uscire alla chicane vicino al porto. Segue poi la curva a sinistra del Bureau de Tabac, la sezione della Piscina, poi la curva a destra della Rascasse, seguita dalla curva Anthony Noghes, ed infine la linea degli stand.
Il Grand Prix Monaco è un tracciato nel quale il sorpasso è virtualmente impossibile e i risultati della gara dipendono spesso dal posto ottenuto durante le qualifiche.