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Armonizzare l’auto nel sistema dei trasporti cittadino


09/10/2010

di Giovanni Iozzia

I dati emersi in un convegno nazionale. Italia e Cina firmano un memorandum per la produzione di mezzi elettrici


Armonizzare l’auto nel sistema dei trasporti cittadino Si sono conclusi a Riva del Garda i lavori della LXVI Conferenza del Traffico e della Circolazione organizzata dall'Aci. Nel corso dell’incontro uno degli argomenti più importanti che è emerso è la forte sintonia tra l’Automobile Club d’Italia, l’Asstra (Associazione delle società) del trasporto pubblico locale e l'Inu (Istituto Nazionale di Urbanistica). Il futuro delle città non può infatti prescindere dal potenziamento dei sistemi di trasporto pubblico e delle metropolitane, dal miglioramento delle vie di accesso ai centri urbani attraverso le infrastrutture ferroviarie, dal rinnovo del parco veicolare pubblico e dall'uso consapevole dell'automobile.

«E' troppo facile puntare il dito contro l'auto quando si parla di mobilità sostenibile - ha dichiarato Enrico Gelpi, presidente dell'Aci - e molte amministrazioni locali, anziché adottare strategie integrate e coordinate, hanno preferito limitare l'uso dei veicoli privati o lanciare provvedimenti che celano tasse d'ingresso alle città sotto la copertura ambientale. Va ridotta e rimodulata la fiscalità sull'auto, che deve restare uno strumento di libertà individuale».
«C'è una assoluta necessità di interventi di tipo strutturale per la riorganizzazione urbana - ha detto Sandro Fabbro, presidente della Commissione nazionale per le politiche infrastrutturali dell'Inu - con nuovi nodi di interscambio ferro-gomma. Le circonvallazioni sono un problema perché le vecchie sono troppo strette e le nuove, quelle autostradali, troppo larghe: ne servono di intermedie».
«Nuove costruzioni e più manutenzione - ha aggiunto Gavino Corazza, condirettore generale dell'Anas - sono questioni fondamentali in un Paese in cui il gap infrastrutturale è noto a tutti. Senza questi elementi non si può parlare di mobilità sostenibile».
«Se il trasporto pubblico rimane al palo - ha sottolineato Marcello Panettoni, presidente di Asstra - non ne risentiranno solo i cittadini, ma tutta la filiera industriale per il rinnovo del parco mezzi. Tagliare del 25-30% le risorse per il trasporto pubblico locale significa rubare il nostro futuro».
«Bisogna essere eco-razionali nelle scelte di mobilità - ha aggiunto Ennio Cascetta, professore di Teoria dei sistemi di trasporto presso la facoltà di ingegneria dell'Università Federico II di Napoli - perché ogni euro speso per muoversi in città deve rendere in termini ambientali».

E, sulla scia della sostenibilità delle auto in sede urbane, il ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo e il ministro della Scienza e della Tecnologia della Repubblica Cinese Wang Gang hanno firmato un memorandum che punta ad aumentare i rapporti di collaborazione fra Italia e Cina in materia ambientale. In particolare i due paesi lavoreranno assieme sul tema della mobilità sostenibile incrementando la collaborazione in materia di veicoli elettrici. Il Governo cinese ha infatti chiesto la collaborazione del ministero dell'Ambiente Italiano per l'attuazione del programma Mille auto elettriche/ibride in 10 città lanciato dal ministro Wang Gang nel 2009.
Il progetto potrà avere interessanti ricadute per le imprese italiane presenti in Cina in settori come l'elettronica, delle batterie, della componentistica. Il programma si inserisce in un momento di grande dinamismo anche dei rapporti fra le aziende private dei due paesi in questo settore, segnato in particolare dalla nascita di una joint venture fra Fiat e un'azienda cinese per la costruzione di automobili in Cina. Il ministero dell'Ambiente punta, anche attraverso questo accordo con il gigante economico orientale, ad incrementare la presenza e la tecnologia a disposizione del nostro paese in un settore strategico per il futuro sostenibile soprattutto delle aree urbane.
«L'intesa firmata oggi - dice il ministro Prestigiacomo - rafforza la partnership con il paese che più di ogni altro al mondo sta investendo in tecnologie pulite e si inserisce pienamente nella strategia della mobilità sostenibile in Italia di cui sono state elaborate nei giorni scorsi le linee di indirizzo nel corso di un incontro che ha visto attorno ad un tavolo al Ministero dell'Ambiente i rappresentati dei dicasteri dello Sviluppo Economico, delle Infrastrutture, della Ricerca e le organizzazioni imprenditoriali del settore automobilistico, della componentistica e dell'energia. L'impegno condiviso dal Governo e dal mondo imprenditoriale è quello di mettere in campo politiche e misure finalizzate a raggiungere tre obiettivi: la riduzione dell'inquinamento da traffico (smog, pm10) nelle aree urbane e metropolitane; la riduzione dei consumi energetici e delle emissioni di CO2 dal settore dei trasporti, oggi il 30% del totale; la velocizzazione del trasporto delle persone e delle merci, elemento chiave di qualità di vita e di competitività dei territori. Quella della mobilità sostenibile, il Governo né è convinto, è una win-win strategy perché somma i vantaggi ambientali a quelli economici, lo stimolo alla crescita economica alla vivibilità delle città».

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