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Fiat: investimenti congelati. Si attende la motivazione della sentenza


25/08/2011

di Maura De Sanctis

Il destino dei due stabilimenti di Grugliasco e Mirafiori dipenderà dalla motivazione della sentenza dello scorso 16 luglio


Fiat: investimenti congelati. Si attende la motivazione della sentenza Nonostante Sergio Marchionne abbia chiarito che tutti gli impegni presi per lo stabilimento di Pomigliano saranno mantenuti, c’è chi invece crede che siano solo false promesse prive di fondamento. Invece, il destino di Mirafiori dipenderà dalla motivazione che il tribunale di Torino scriverà nella sentenza già emanata il 16 luglio scorso con la quale la Fiat è stata condannata per attività antisindacale mentre il ricorso Fiom contro la formazione di una nuova società a Pomigliano è stato respinto.

Marchionne ha fatto sapere che continuerà a mantenere aperti alcuni stabilimenti in Italia soltanto se verrà assicurata una certa stabilità altrimenti si vedrà costretto ad investire altrove. Non si fanno attendere le polemiche di Roberto Cota noto avvocato penalista e giornalista pubblicista e attuale Presidente della regione Piemonte. Cota chiede chiarimenti sugli investimenti che la Fiat intende destinare agli stabilimenti italiani, in particolare di Grugliasco e Mirafiori ed è per questo che ha resa nota la sua volontà di organizzare al più presto un incontro con Marchionne per definire i termini della questione.

Il governatore del Piemonte spera in un gioco di squadra dove ciascuno faccia la sua parte ed evidenzia come la manovra contenga già una disposizione che garantisce quella stabilità e certezza più volte richiamata da Marchionne. Infatti la norma in questione prevede la validità erga omnes dei contratti stipulati dalla Fiat con i lavoratori. A tale decisione, sussulta la Fiom per voce del suo segretario Giorgio Airaudo, il quale ritiene che la strategia utilizzata da Marchionne sia finalizzata al ritiro dal paese del brand piuttosto che ad una concreta tutela aziendale. Infatti, per gran parte della compagine politica la manovra rappresenta una vera e propria legge ad aziendam creata appositamente per chi come Marchionne non vuole rispettare le leggi di questo Paese.

Di fronte a questo panorama, la Fiom per non lasciare campo libero al decisionismo imprenditoriale ha già fissato per il 6 settembre uno sciopero. La partita dunque è ancora aperta e questa volta è bene che la politica si renda conto che in gioco non c’è solo il destino di un’azienda ma di un intero Paese che ha bisogno deve ritrovare la sua forza produttiva e lavorativa così come sancito anche dalla nostra Costituzione: “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro”.


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