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“La città ai nostri piedi”: le isole pedonali compiono 30 anni


20/12/2010

di Fabiana Muceli

Il rapporto di Aci e Legambiente che analizza i benefici delle zone interdette al traffico e lancia nuove proposte


“La città ai nostri piedi”: le isole pedonali compiono 30 anni Le isole pedonali italiane compiono trent'anni e a ricordarcelo arriva puntuale il rapporto di ACI e Legambiente, “La città ai nostri piedi”, un escursus sulle città italiane che dispongono di spazi (spesso inquadrati nel centro storico) liberi dal traffico delle auto. Una testimonianza dell’esigenza di affrontare in modo incisivo i problemi legati alla mobilità e al trasporto urbano, aumentando la sicurezza e la qualità ambientale. Il 30 dicembre del 1980 la giunta di Roma, guidata dal sindaco Luigi Petroselli, istituì il primo divieto di circolazione ai Fori Imperiali e la limitazione per le auto di circolare nelle zone limitrofe al Colosseo. Da allora, la qualità della vita per il cuore di numerosi centri urbani è nettamente cambiata.

Secondo il rapporto, oggi in Italia sono a disposizione 34 metri quadrati di isole pedonali ogni 100 abitanti: Venezia 487 metri quadrati, Verbania, Terni e Cremona rispettivamente 205, 166 e 126 mq, Firenze ha 88 metri quadrati, Torino 52, Napoli e Milano 28, Bologna 27, Roma 14. Nel complesso, i capoluoghi di provincia sono 93, con benefici straordinari rispetto allo smog, all’inquinamento acustico, al miglioramento della sicurezza stradale, alla salvaguardia delle opere d'arte e dei monumenti e un miglioramento anche per le attività commerciali che hanno registrato incrementi non inferiori al 20%.

Secondo Aci e Legambiente “l'isola pedonale rientra tra le strategie che gli amministratori possono adottare per migliorare la mobilità urbana. Se ben progettata e ben inserita, infatti, l'isola pedonale ha dimostrato di produrre effetti positivi nell'immediato e sul lungo periodo”. Ma non mancano le nuove proposte. Una tra tutte quella di “attivare una authority o cabina di regia nazionale che indirizzi in modo uniforme le scelte e le politiche in tema di mobilità e trasporti”. Le due associazioni chiedono inoltre l’aumento e l’estensione delle isole pedonali esistenti risorse finanziarie per un programma strutturale che renda più efficiente e meno inquinante la flotta del TPL, il potenziamento dell'accessibilità ai centri urbani e la semplificazione del bollo auto, in rapporto non più alla potenza ma alle emissioni di CO2.


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