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Auto ibride: in crescita le vendite del marchio Toyota
31/01/2012
di Grazia Dragone
Honda e Toyota detengono il primato in fatto di immatricolazioni e proposte per la mobilità sostenibile
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Il marchio nipponico Toyota tocca quota 400.000 vetture ibride immatricolate in Europa, confermando la leadership del mercato in questo settore. La vettura numero 400.000 è rappresentata dal modello Auris Hybrid, prodotta nello stabilimento inglese di Burnaston e destinata ad un’azienda belga.
Nel 2011 le vetture ibride hanno rappresentato il 10% sul totale di auto immatricolate nel Vecchio Continente e il 2012 fa ben sperare. In Giappone, invece, la cui filosofia ecologista lo colloca in testa alla speciale classifica dei Paesi più rispettosi dell’ambiente, il volume di vendite di auto ibride ha migliorato, a dicembre 2011 i suoi dati del 45%.
Grazie ai 3,5 milioni di veicoli ibridi prodotti dal brand Toyota, dal momento dell’introduzione sul mercato di questa innovativa tecnologia, si sono ottenuti grandi benefici per l’ambiente, al quale, secondo i calcoli tecnici effettuati, sono stati risparmiate ben 23 milioni di tonnellate di CO2. I dati stimati per il 2012 prevedono numeri in crescita, grazie all'introduzione di incentivi per il mercato interno ed al successo di ordini della nuova Aqua/Prius C, che ha raggiunto già quota 100.000 prenotazioni.
Sulla scia di Toyota, il costruttore giapponese Honda contende al diretto competitor il primato della mobilità alternativa. Honda ha venduto 800.000 unità ibride nel mondo ed ha affilato le sue armi per essere sempre più competitivo. Lo dimostra la sua presenza da ben 12 anni sul mercato delle ibride e il lancio, negli ultimi tre anni, di sei nuovi modelli per aumentare la sua gamma.
Il mercato delle vetture ibride parla sempre più la lingua del Sol Levante, mentre in Europa la Peugeot detiene il primato tra i costruttori del Vecchio Continente, con le versioni 3008 e 508 a trazione ibrida. Renault, infine, ha deciso di puntare sul total electric. Poco interessata al settore appare la Fiat, i cui investimenti puntano, invece, a rendere più efficienti i motori tradizionali. Mentre l’americana General Motors, con l’Opel Ampera e la gemella Chevrolet Volt, vetture elettriche ad autonomia estesa, offre una valida alternativa alle ibride nipponiche.
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