Nilu
- Auto Nilu Nilu27
Nilu Nilu27 hypercar |
1
2
3
4
5
Noleggio Auto
|
|
|
Nilu Nilu27
24/04/2025
La nuova Hypercar Nilu27 con un design avveniristico, dotato di un potenete motore V12 aspirato da oltre 1000 CV prodotto da Hartley Engines e cambio manuale: dove la guida torna protagonista. Vediamola nel dettaglio.
Una nuova stella è pronta a brillare nel firmamento delle Hypercar. Si chiama Nilu27, ed è l’ultima creazione di Nilu, giovane marchio americano che ha debutta Monterey Car Week con una vettura destinata a lasciare il segno. Pensata per la pista ma scolpita per i sogni, la Nilu nasce dall’idea di Sasha Selipanov designer di fama internazionale con esperienze in Bugatti, Koenigsegg, Genesis, Lamborghini, Audi, Skoda, Bentley, Seat, Hyundai e Hartley Engines, casa motoristica neozelandese d’eccellenza.
Motore V12 aspirato senza compromessi Al centro di questo capolavoro batte un motore V12 aspirato da 1070 cavalli, realizzato su misura da Hartley Engines per la Nilu. La sua architettura a 80 gradi in configurazione “Hot-V”, la cilindrata di 6,5 litri posizionato sul posteriore con dei condotti di aspirazione singoli in bella mostra, esprimono pura ingegneria senza compromessi, in grado di raggiungerà quasi i 12.000 giri/min, con una coppia massima di 860 Nm a 7000 giri/min. La meccanica della Power Unit potrebbe effettivamente arrivare a oltre 15.000 giri, ma alla fine è stata scelto di fissare un limite più in basso, per un giusto compromesso tra prestazioni e affidabilità. La configurazione “Hot-V” permette a NILU di sfruttare al meglio il vano motore esposto, consentendo al calore del propulsore di fuoriuscire senza ostacoli.
 Lo scarico centrale che ricorda quello della Lamborghini Huracán, interamente stampato in 3D ed esposto con orgoglio nella parte posteriore, che culmina in un terzetto di terminali di scarico alti e posizionati centralmente, non è solo funzionale: è una firma estetica potente e riconoscibile, integrata armoniosamente nel design della vettura. Il propulsore garatiche prestazioni da vero Bolide raggiunge la velocità massima di 400 km/h ed accelera da 0 a 100 km/h in meno di 3 secondi, in grado di competere anche con la Bugatti Veyron.
Interni e Tecnologia L’abitacolo è spartano ma raffinato: pelle e Alcantara si alternano al carbonio a vista, mentre la strumentazione è completamente analogica o minimal digitale. Al centro, la leva del cambio è un’opera d’arte meccanica, con innesti corti e precisi. I sedili sono sistemati in una posizione fissa e incassata, ispirandosi ai prototipi della 24 h di Le Mans di fine anni Sessanta come la Ferrari 330 P4. Pochi fronzoli, tanta sostanza. Probabile l’assenza di Infotainment tradizionale: qui si guida, non si sfogliano playlist. L'unico schermo “computerizzato” a ben vedere è lo specchietto retrovisore digitale.
Cambio manuale: un tributo alla guida pura In un'epoca dominata da trasmissioni automatizzate, la Nilu27 osa distinguersi con un cambio manuale a sette rapporti, sviluppato da Cima. Una scelta audace e snella, pensata per restituire al pilota il controllo totale e un legame diretto con la meccanica. In perfetto stile analogico, la retromarcia si innesta manualmente, un dettaglio che esalta ulteriormente l’esperienza di guida pura e senza compromessi.
Telaio e Dinamica della Nilu Nilu27 Un telaio monoscocca in carbonio e telai ausiliari tubolari in lega di alluminio. La carrozzeria utilizza una monoscocca in fibra di carbonio ed è piena di spigoli e piccole fessure, che creano una silhouette slanciata. Dotata di sospensioni push-rod regolabili, freni carboceramici di ultima generazione fornita dalla Brembo e cerchi monodado AppTech da 20 e 21 pollici con gomme semi-slick Michelin Pilot Sport Cup 2 R da 265/35 R20 all'anteriore e 325/30 R21 al posteriore, pensate per la pista. Il peso complessivo a vuoto e di circa 1200 kg, creando un rapporto peso/potenza da urlo.
Inizialmente saranno realizzati 15 esemplari di lancio della Nilu Nilu 27 dedicati solo alla pista, cui seguiranno 50 unità omologate per la strada, ad un prezzo da capogiro di 5,5 milioni di euro ciascuno.
di Domenico Scalera
|
| |
|
|