Tutti contro Governo e assicurazioni 12/01/2014 di Giovanni Iozzia Una nuova legge metterebbe a rischio di sopravvivenza non solo tante autofficine italiane ma anche i diritti degli automobilisti [ Bologna, Emilia Romagna, Italia ] - La nuova legge annunciata dal Governo sulle assicurazioni ha fatto infuriare tantissima gente. A Bologna si sono infatti incontrate per esprimere la loro forte contrarietà: l'Associazione Familiari Vittime della Strada (AIFVS), il Sindacato Italiano Specialisti in Medicina Legale e delle Assicurazioni (SISMLA), Assoutenti, il Comitato Unitario Patrocinatori Stragiudiziali Italiani (CUPSIT), la Commissione RC dell'Organismo Unitario dell'Avvocatura (OUA) , l'Unione Avvocati Responsabilità Civile e Assicurativa (UNARCA, lo Sportello dei Diritti e Federcarrozzieri.Presenti anche tantissimi parlamentati, di tutti i partiti, che anch’essi criticano duramente il provvedimento. La nuova norma, che avrebbe l’obiettivo di abbassare i costi relativi alle Rc auto, consente che le assicurazioni possano liquidare i danni in base alla tariffe stabilite dalle officine con loro convenzionate sia che il cliente decida di affidarsi ad esse sia di rivolgersi al proprio carrozziere o a quello ufficiale del marchio della sua vettura. Quel che si teme, infatti, è che le officine convenzionate, per assicurarsi tale condizione, possano abbassare di molto le tariffe e quindi, conseguentemente, anche la qualità della riparazione. L’intervento su di un’utilitaria costerebbe così esattamente come quello su di auto di lusso o su di una fuoriserie sportiva. In cambio di questo, le assicurazioni si sono impegnate ad abbassare le tariffe del 5% al massimo del 10%. Dunque, non solo lesi i diritti dell’automobilista di ottenere una riparazione a regola d’arta ma anche il rischio concreto della chiusura di oltre 15.000 imprese, con la media di tre lavoratori per ognuna. Inoltre, ecco un altro aspetto della nuova norma, se l’incidente causasse danni fisici fino al 10% di invalidità sarebbero sempre le assicurazioni a decidere a quanto debba ammontare il risarcimento prendendo a riferimento le diagnosi dei loro medici in convenzione. Sembra un vero e proprio regalo alle assicurazioni. La Commissione Trasporti del Senato non è d’accordo e mercoledì prossimo voterà una mozione promossa dall’esponente del Partito Democratico Stefano Esposito e dal quello di Forza Italia Altiero Matteoli (ex Ministro dei Trasporti). Secondo la Commissione le «disposizioni creano un evidente conflitto di interesse a carico delle imprese di assicurazione che, per legge, sono obbligate a risarcire il danno e non ad occuparsi direttamente della riparazione; in questo modo, anziché incentivare la liberalizzazione del settore, si tende a restringere la concorrenza, in quanto si indirizza tutto il mercato della riparazione verso le carrozzerie convenzionate, aggirando di fatto la logica del libero mercato e mettendo così in crisi moltissime piccole imprese, senza che a ciò corrisponda alcun vantaggio per i consumatori, che risultano invece fortemente penalizzati; l’imposizione di fatto del risarcimento in forma specifica ai danneggiati presenta margini di incostituzionalità, in quanto sembrerebbe aggirare la sentenza della Corte Costituzionale 19 giugno 2009, n. 180, la quale ha ribadito che il sistema del risarcimento diretto è facoltativo e che pertanto non può e non deve essere considerato e/o utilizzato come se fosse obbligatorio, ma solo alternativo rispetto al sistema tradizionale (risarcimento corrisposto dalla compagnia del responsabile)». Una battaglia che continuerà anche nelle piazze, visto che il prossimo 15 gennaio si terrà una riunione a Roma alla quale parteciperanno i rappresentanti delle categorie dei carrozzieri, periti, medici legali e avvocati, con un sit in davanti al Parlamento.

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