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UE: piano strategico per la mobilità sostenibile
28/04/2010
di Grazia Dragone
Il vicepresidente della Commissione per l´industria e l´imprenditoria Antonio Tajani presenta 40 azioni pratiche per diffondere i veicoli verdi
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L’unione Europea guarda avanti in fatto di mobilità e presenta un programma strategico per diffondere l’utilizzo di veicoli a basso impatto ambientale. Attraverso l’intervento del vicepresidente della Commissione responsabile per l’industria e l’imprenditoria Antonio Tajani è stato reso noto il piano di intervento, che prevede azioni mirate e concrete a sostegno del mercato delle auto elettriche.
“Senza un forte lavoro di standardizzazione, credo che sarà difficile sviluppare un mercato per le auto elettriche”, ha detto Tajani. “Nel 2010 l'industria europea dell'auto entra in una fase cruciale per definire il suo successo futuro”. Ed aggiunge: “La nuova strategia europea creerà un quadro favorevole basato su un duplice approccio: migliorare l'efficienza dei motori convenzionali e assicurare ai consumatori europei una mobilità a bassissime emissioni di carbonio”. “Non è un concetto astratto, ma un elenco di 40 azioni pratiche”.
L’azione concordata dai ventisette Paesi prevede lo sviluppo di un sistema di trasporto ecologico ed efficiente sul piano energetico. L’Europa su questo fronte appare in ritardo se paragoniamo le azioni intraprese dai continenti americano ed asiatico, dove si stanno investendo risorse importanti nella ricerca di una mobilità alternativa. Per superare questo gap l’UE intende promuovere la diffusione di veicoli più efficienti basati sulla propulsione tradizionale e l’introduzione di tecnologie che possano ridurre l’impatto ambientale. L’azione si può sintetizzare in vari punti.
Per prima cosa la Commissione interverrà sulla parte legislativa proponendo un regolamento sull’omologazione delle due e tre ruote, oltre che dei quadri cicli. Seguirà un sostegno alla ricerca attraverso finanziamenti della Banca Europea ed un piano informativo rivolto ai consumatori. Ci saranno poi interventi di cooperazione internazionale e la creazione di una rete di osservatori nazionali all’interno degli Stati membri. È prevista anche una revisione di medio termine della legislazione sulle emissioni di CO2 ed azioni specifiche per veicoli elettrici.
L’iniziativa ha raccolto consensi da parte delle associazioni ambientaliste che hanno fatto rilevare come: “Senza una legislazione ambiziosa, i concorrenti di Asia e America avranno il vantaggio della prima mossa”, secondo le parole della responsabile trasporti di Greenpeace Franziska Achterberg “Le parole costano poco”, ha detto Jos Dings, dell'associazione T&E per i trasporti sostenibili. “La Commissione ha mostrato una tendenza in passato a perdere la fermezza quando arriva a fare le proposte normative, l'ultima volta a ottobre quando ha fissato obbiettivi ridotti riguardo la Co2 dei furgoni”. Le voci critiche ritengono, inoltre, che sarà complesso adeguare le infrastrutture presenti ai nuovi standard richiesti. Tajani risponde a chi gli chiede se la normativa sarà pronta per il 2012: “E' un gran lavoro, difficile... ma è una sfida importante”.
Molti governi hanno giocato d’anticipo e hanno previsto incentivi all'auto elettrica, già attivati da Spagna, Irlanda e Inghilterra, mentre in Italia si è fermi.
Secondo le stime, si prevede per il 2020 la presenza di 1,6 miliardi di veicoli, che arriveranno nel 2050 a 2,5 miliardi, mentre le risorse energetiche iniziano a scarseggiare. Qui entra in campo l’auto elettrica, che molti costruttori faranno entrare sul mercato a partire dal 2012, occupando inizialmente una quota di mercato dell'1-2%, che dovrebbe salire all'11-30% nel 2030. Per i veicoli ibridi ricaricabili è prevista una quota del 2% nel 2020 e del 5-20% nel 2030.
La rivoluzione della mobilità elettrica sarà lenta, ma inesorabile ed offrirà nuovi importanti scenari alla mobilità del futuro.
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