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Redditometro, arma contro l’evasione fiscale


26/06/2010

di Giovanni Iozzia

Strumento di controllo anche il possesso di auto di grossa cilindrata: la somma spesa per l’acquisto deve essere coerente con i guadagni dichiarati al fisco


Redditometro, arma contro l’evasione fiscale Il redditometro è uno strumento utilizzato dall’Agenzia delle Entrate per determinare il reddito prodotto (e talvolta anche non dichiarato) sulla base dei beni di proprietà del contribuente che giunge a stimare un reddito minimo presunto sul quale calcolare un imposta da versare ed un reddito minimo accertabile. Uno degli strumenti che il redditometro ha a disposizione è il possesso di auto di grossa cilindrata. Infatti chi possiede vetture che hanno un determinato costo dovrà dimostrare come le ha acquistato qualora il suo reddito dichiarato fosse proporzionalmente più basso.

Il redditometro consente di effettuare controlli che sono ben diversi da quelli a campione che si effettuavano una volta e dai quali, con un po’ di fortuna si poteva sfuggire, ma agisce con un metodo scientifico applicato alla maggior parte dei contribuenti. Quindi, gli osservati non sono solo i ricchi ma anche coloro che dichiarano un reddito medio. Il termine coretto, infatti, è diventato redditometro di massa che è uno strumenti di accertamento induttivo del reddito sulla base dei consumi e degli stili di vita. Il redditometro è esteso in maniera automatica alla generalità dei contribuenti dei quali vengono esaminate anche le spese non correnti come viaggi esotici, rette scolastiche, acquisti di opere d'arte, di auto di grossa cilindrata (come la Ferrati 599 Gto della foto), imbarcazioni e via dicendo. Nel caso che in due esercizi consecutivi il reddito dichiarato è inferiore di oltre il 25% rispetto al reddito necessario per sostenere quel tenore di vita avviene la cosiddetta inversione dell'onere della prova: cioè deve essere il contribuente a dimostrare che la situazione di difformità non è causata ad un'evasione fiscale.

Ovviamente, l'informatizzazione della pubblica amministrazione rende molto più facile per il fisco effettuare questi accertamenti. Il controllo incrociato dei dati generali che riguardano i vari soggetti, che possono provenire da diverse fonti come i registri immobiliari, automobilistici o nautici che consentono di ricostruire facilmente la situazione reddituale e patrimoniale di tutti i contribuenti. Le spese indicative riguardano queste tipologie di beni: abitazioni principali e secondarie (anche in affitto); autoveicoli e altri mezzi di trasporto a motore (sparisce la classificazione in base alla cilindrata, sostituita da quella del costo reale); imbarcazioni da diporto; aerei ed elicotteri privati; collaboratori domestici (maggiordomi, camerieri, colf, ecc.); cavalli da corsa; assicurazioni di ogni tipo, escluse le polizze auto, sulla vita e contro gli infortuni.
Il reddito presunto viene ottenuto moltiplicando il valore di ciascun bene per uno specifico coefficiente predeterminato. Il reddito così ottenuto viene confrontato col reddito realmente dichiarato e se quest'ultimo, per due anni consecutivi, è inferiore di più di un quarto a quello presunto scatta l'accertamento vero e proprio del fisco. Il contribuente potrà così dimostrare come ha ottenuto quel denaro in più non dichiarato, magari grazie ad un vincita al lotto oppure ad un'eredità.


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