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La truffa dello specchietto non è la sola


04/07/2014

di Maura De Sanctis

Aumentano le varianti delle truffe escogitate dai delinquenti per estorcere denaro ai malcapitati automobilisti


La truffa dello specchietto non è la sola [ Acquaviva delle Fonti, Bari ] - Seppure siano trascorsi anni dalla trovata, sono ancora molti gli automobilisti a cascarci. Di cosa stiamo parlando? Della truffa dello specchietto. La truffa si svolge sempre nello stesso modo: il delinquente, talvolta spalleggiato da altro complice in altra autovettura, accostando altra auto o facendosi superare, crea un forte rumore usando una mazza da baseball o una pallina in modo da far credere al malcapitato automobilista che la sua auto l'abbia urtato provocando la rottura dello specchietto.

Dopo aver inscenato il falso sinistro, il truffatore cerca di giungere ad un accordo economico chiedendo una somma di denaro per evitare l’intervento dei vigili. L’automobilista è così spinto a versare una piccola somma ignaro della truffa messa in atto ai suoi danni. Questo è ciò che è capitato ad un cittadino di Acquaviva delle Fonti, un piccolo paese della provincia di Bari, nel mentre si accingeva ad andare in campagna nella vicinanze della Via di San Pietro. L'automobilista ha dapprima sentito un forte tonfo e successivamente è stato raggiunto da una Renault Clio bianca sportiva, il cui conducente assumeva di avere lo spechetto rotto a causa dell'urto. Il truffatore ha chiesto una somma iniziale per la riparazione di Euro 250,00 per poi scendere a € 50,00. Ma questa volta al truffatore è andata proprio male, in quanto il malcapitato si è rifiutato. Alcuni giorni dopo l'automobilista leggeva per caso un articolo di giornale del “Corriere della Sera” del 2009 che metteva in guardia sulle modalità della indicata truffa.

Talvolta accade che l’automobilista senta un forte rumore in fase di sorpasso e che subito dopo venga invitato, anche con lampeggianti, a fermarsi. Il delinquente di turno lamenta una strisciata sulla fiancata destra (o altro danno come ad esempio la rottura del parafango sinistro) e aggiunge di poter riparare direttamente lui il danno poiché è un carrozziere. L’automobilista dopo aver verificato il danno anche sulla propria autovettura (danneggiata dall’altro conducente con un bastone o altro attrezzo durante la fase di sorpasso) è così spinto a pagare una somma di denaro pur di evitare il rischio di vedere aumentare il premio di assicurazione.

Ma questa è solo una delle tante truffe architettate ai danni degli automobilisti: dietro l’angolo altre varianti studiate appositamente per diminuire la lucidità dell’ignaro automobilista. Una di queste è l’utilizzo di animali (cani e gatti) randagi scagliati contro le auto in corsa. Solitamente l’automobilista si ferma per lo spavento e una volta sceso dall’auto si trova di fronte alla persona che afferma di essere il proprietario dell'animale e che lo accusa di averlo investito. La vicenda si chiude come al solito con una richiesta di denaro per le cure.

Altra trovata delle ultime ore è quella dell’uovo sul parabrezza. La truffa verrebbe perpetrata di notte. I delinquenti lanciano un uovo contro il parabrezza del malcapitato automobilista, quest’ultimo cerca di pulirlo con l’acqua ma ciò aumenta il danno per cui non vedendo bene la strada è costretto a fermarsi. E’ in questo momento che entra in azione il rapinatore (a volte sono più di uno) il quale estorce denaro o addirittura ruba l’auto. Qual è il consiglio in questi casi? Non cercare di lavare il vetro e non usare il tergicristallo ma accelerare e abbandonare il più presto possibile il luogo in cui è avvenuto il fatto.

Pertanto, ogni qualvolta avete dei dubbi sulla dinamica di un sinistro, siate sempre disponibili a fare la denuncia e non esitate a contattare le forze dell’ordine ma soprattutto non versate alcuna somma di denaro nelle mani del malfattore.


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