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Vulcano Islanda: l´Italia blocca la riapertura dei cieli


19/04/2010

di Fabiana Muceli

I voli ripresi solo per due ore, dalle 7 alle 9. Tutto fermo fino alle 8 di domani a causa del cambiamento dei venti


Vulcano Islanda: l´Italia blocca la riapertura dei cieli “Mi dispiace, ma non possiamo fare altrimenti”. Queste le parole con cui il Presidente dell'Enac Vito Riggio ha annunciato una nuova chiusura dei cieli nel Nord Italia, dopo che questa mattina alle 7 erano partiti i primi voli da Milano Malpensa e Fiumicino. Normalità solo sfiorata, insomma: e allo stop di quattro giorni se ne aggiunge un quinto, quello di oggi, dovuto agli ultimi due bollettini meteo che hanno ribaltato le buone notizie. Sono cambiati i venti, le ceneri invadono gli spazi aerei, il vulcano islandese continua a paralizzare l'Europa, le compagnie aeree non potranno volare e i passeggeri saranno costretti ad attendere fino alle 8 di domani mattina per capire come e quando potranno partire.

L'Europa intanto è divisa in due: le ceneri vulcaniche creano problemi soprattutto ai paesi centro-settentrionali. Olanda, Germania, Belgio, Gran Bretagna optano per la stessa scelta dell'Italia. L'Austria non applica il blocco ma si registrano forti ritardi e voli cancellati. La Danimarca apre per i voli al di sopra dei 35.000 piedi a partire dalle 10 di questa mattina, mentre per oggi è stato convocato un Consiglio straordinario dei ministri Ue. La situazione dal punto di vista economico è gravissima: le compagnie aeree perdono 250 milioni di dollari al giorno, un disastro superiore a quello dell' 11 settembre 2001. La Lata, associazione che raggruppa 270 linee del mondo, esprime la sua insoddisfazione sulla gestione della crisi causata dalle ceneri islandesi e chiede una decisione fondata sui fatti. La richiesta più insistente è quella dell'apertura di almeno qualche corridoio per evitare la chiusura di tutti gli aeroporti e consentire una parte dei collegamenti.

Il primo volo a partire questa mattina da Malpensa, prima del nuovo blocco, è stato un aereo della compagnia Air One diretto a Catania, alle 7.10. Poi aerei per Napoli, Palermo e Bari e un volo Alitalia per Il Cairo. Fino alle 9. Situazione identica per Fiumicino, dove sono decollati voli per Linate, Genova e Venezia. Disagi attuali che si sommano ai disagi accumulati su quattro giorni di stop: gli alberghi vicini all'aeroporto laziale fanno registrare il tutto esaurito. Vanno a ruba i biglietti dei treni. Introvabili. C'è chi opta per la traversata imbarcandosi su navi da Civitavecchia, Napoli e Genova. E chi si aggrappa al car pooling, condividendo un'auto a noleggio con altri passeggeri di uguale destino. Difficile capire adesso se domani alle 8 potrà esserci una ripresa dei voli: come ha spiegato la direzione generale dell'aviazione civile francese, “mai visto un fenomeno così imprevedibile. Di sei ore in sei ore, ad ogni carta meteo, si scopre qualcosa di nuovo”.

E intanto le ceneri islandesi condizionano anche lo sport: salta il Gran Premio del Giappone in programma domenica prossima a Motegi. Ancora nulla di ufficiale, ma la società organizzatrice del mondiale avrebbe già inviato ai team la circolare sullo spostamento del Moto Gp al 3 ottobre.

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