La Toyota conferma il trend negativo 26/01/2012 di Gianluca Maxia Il 2011 si chiude per il colosso giapponese con l´ultimo gradino del podio, ora è il terzo produttore di automobili al mondo La Toyota non è più il numero uno mondiale dell´auto; infatti come numero di veicoli venduti nell’anno ottiene solo il terzo posto di questa speciale classifica, finendo quindi dietro a General Motors e al Gruppo Volkswagen. Sicuramente l’anno passato ha visto Toyota fronteggiare situazioni molto critiche e assai poco prevedibili, su tutti il terremoto e lo tsunami che hanno devastato il Giappone e gran parte del suo tessuto imprenditoriale. Questo trend negativo di Toyota non va però imputato solo ad eventi naturali imprevedibili; sarebbe un grosso errore che il management giapponese non deve commettere. Se, infatti, si considera l’andamento delle vendite negli ultimi tre anni si vede che il declino di Toyota coincide con il miglioramento e il sorpasso delle sue rivali. General Motors dopo tre anni di crisi, in cui tutta l’azienda è stata rivoluzionata e sottoposta a miglioramenti dell’efficienza che hanno portato i risultati ma che hanno anche richiesto tanti sacrifici; GM torna ad essere il primo produttore auto al mondo. Nel 2011 la casa americana ha venduto 9,03 milioni di veicoli con un aumento del 7,6% rispetto al 2010. Al secondo posto sale Volkswagen con 8,156 milioni di auto vendute mentre Toyota si posiziona sul gradino più basso del podio con vendite previste di 7,9 milioni. Dato il periodo non felice per l’economia europea e statunitense, è da sottolineare l’ottima performance del Gruppo Volkswagen, che riesce a far registrare un più 14%. Stabilendo così il suo record di vendite in un anno, oltrepassando il tetto degli otto milioni di veicoli venduti. Rendendo sempre più possibile l’ambizioso obiettivo di diventare il primo produttore di autoveicoli al mondo entro il 2018. I manegers di Toyota hanno fatto delle previsioni di vendita per il 2012 superiori alle otto milioni di unità vendute. Questo significa essere ancora lontani dai record 2009, ma, comunque, queste previsioni significano che la Toyota è consapevole delle possibilità che ha e che con la pazienza e la tenacia intendono risollevare la condizione della Toyota e direttamente l’economia, in ricostruzione, del Giappone. Il compito che attende Toyota è quindi di quelli molto difficili, ma già ben impostato nella mente di Akio Toyoda, presidente Toyota, che ha intenzione di vendere metà delle sue vetture nei mercati emergenti, lanciare 10 nuovi prodotti ibridi, riorganizzare il management riducendo i membri del board dagli attuali 27 a 11. Il tutto per raggiungere un utile operativo da 1.000 miliardi di yen (8,7 miliardi di Euro). Questo è il nuovo piano denominato

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