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I Black Cab diventano cinesi
03/02/2013
di Irene Masoni
La cinese Geely, già proprietaria di Volvo, acquisisce la Manganese Bronze Holdings. La produzione proseguirà nello stabilimento di Coventry
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[ Londra, UK ] -
Un altro simbolo tutto europeo finisce in mano cinese, questa volta tocca ai leggendari Black Cab londinesi e alla azienda che fino ad oggi ne ha portato avanti la produzione: la britannica Manganese Bronze Holdings che possedeva, appunto, la LTI (London Taxi Company). Ma aldilà di qualche sentimentalismo, l’arrivo della Zhejiang Geely Holding Group non poteva che essere accolto con grande entusiasmo.
Dall’autunno 2012 la Manganese Bronze Holdings era infatti in amministrazione controllata, i problemi economici la stavano attanagliando da qualche anno e la situazione era ulteriormente peggiorata nel momento in cui la LTI aveva dovuto richiamare oltre 400 modelli sui quali era stato ravvisato un difetto di produzione. L’arrivo della Geely ha sicuramente risollevato le sorti del marchio, consentendone la sopravvivenza e soprattutto dando garanzie anche ai lavoratori dello stabilimento di Conventry.
Secondo i piani di Geely la produzione dei taxi destinati alla Gran Bretagna dovrebbe infatti proseguire regolarmente nel vecchio impianto, mentre saranno realizzati in oriente nuovi modelli destinati al resto del mercato mondiale. Gli obiettivi del marchio cinese sembrano essere decisamente ambiziosi e sono stati letti in modo positivo sia dal sindaco della capitale britannica, Boris Johnson, sia dai sindacati.
Occorre sottolineare infine che la Geely non rappresenta una novità assoluta. Dal 2006 era già entrata in società con la Manganese Bronze Holdings rilevandone 20 % delle quote di proprietà. Una ‘partecipazione’ che era costata ai cinesi circa 18, 6 milioni di sterline. L’acquisizione completa è invece costata al gruppo asiatico ‘solamente’ 11, 4 milioni di sterline, appena al di sotto dei 13 milioni di euro.
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