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Ciclomotori e moto, assicurazioni troppo costose
13/06/2013
di Giovanni Iozzia
L’Ancma chiede l’intervento del Governo affinché si possa rilanciare l’intero comparto attraverso misure specifiche
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[ Roma, Lazio, Italia ] -
«Ciclomotori e moto meritano una commissione permanente, promossa dal Ministero dello Sviluppo Economico, in tema di assicurazioni affinché tutti gli attori in grado di dare un effettivo contributo, dall’Ivass all’Ania, alle associazioni dei consumatori, possano lavorare nella stessa direzione». Inizia così un documento elaborato dalla Ancma, L’Associazione Nazionale Ciclo Motociclo e Accessori di Confindustria. L’esigenza viene sottolineata dopo aver appreso la richiesta, avanzata in questi giorni, dal Consiglio Nazionale degli Attuari e condivisa dall’Ania di istituire un tavolo tecnico dedicato ai temi dell’RcAuto.
Il problema del cattivo andamento del settore, oltre chiaramente al perdurare della crisi economica, dipende anche dall’alto costo delle assicurazioni. Secondo i dati emersi da un’indagine effettuata dall’Antistrast relativa al triennio 2007-2010 «si sono registrati aumenti del 12 – 14% per un diciottenne che assicura un ciclomotore ed incrementi superiori al 30% per un quarantenne che assicura un motociclo».
Dati forniti da Adusbef e Federconsumatori hanno fatto emergere aumenti superiori al 400% tra il 1994 (anno della liberalizzazione delle tariffe assicurative) e il 2012. Aumenti che hanno portato ad un spesa ulteriore di 550 euro all’anno per ognuno di coloro che assicurano un motociclo di cilindrata inferiore a 150cc.
Il dato più grave, sempre secondo Ancma, «è rappresentato dall’incidenza del costo della polizza rispetto a quello del veicolo venduto: si va dal 36% in una città come Roma fino al 59% a Napoli (valori medi), per assicurare un ciclomotore e dal 25% di Milano fino al 61%, sempre a Napoli, per assicurare un motociclo 125cc».
«Una situazione insostenibile come l’attuale – si legge nel documento - comporta il fatto che una percentuale non trascurabile di utenti non si assicura, mettendo a rischio la propria circolazione, ma anche quella degli utenti corretti e in generale dei cittadini che in caso di incidente vedono fuggire i responsabili e aumentare le omissioni di soccorso».
Secondo l’associazione di Confindustria rimane l’ultima occasione per rimettere in moto l’intero comparto attraverso misure specifiche che devono necessariamente partire dal contenimento dei costi assicurativi. In questo senso l’Ancma ha rivolto un appello al Ministro dello Sviluppo Economico, Flavio Zanonato, «affinché promuova occasioni di confronto istituzionale sul tema che tocca un settore industriale che, nel nostro Paese, ha sempre prodotto ricchezza, soluzioni di mobilità alternativa e occupazione. Trascurare ulteriormente questo aspetto significherebbe togliere all’Italia una fonte di eccellenza e di sostentamento fondamentale».
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