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Fiat e Alfa Romeo si divideranno
29/04/2014
di Gianluca Maxia
Scorporare il marchio Alfa Romeo da quello della Fiat è una precisa volontà della dirigenza del Gruppo Fiat Chrysler
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Pare che la separazione dei due marchi sia la mossa chiave, e decisiva, per rilanciare il marchio del biscione, che provenendo da un’annata, quella del 2013, con il peggior risultato di vendite dal 1960 ad oggi, vede nella diversificazione dai modelli Fiat la svolta per tornare a godere di buoni risultati. Il 6 Maggio verranno svelate tutte queste manovre, ma pare già abbastanza certo che negli USA la rete di vendita a cui si appoggerà la “nuova” Alfa Romeo sarà quella degli showroom Fiat.
Per rendere effettivamente globale la vendita delle Alfa Romeo verrà in aiuto la diffusa rete di vendita Jeep, che vanta più di 1700 concessionari, capaci di diffondere il marchio Alfa Romeo con la giusta dose di grinta e carattere. Con il rafforzamento della rete e i lanci dei nuovi modelli, Marchionne e soci puntano a raggiungere le 300.000 immatricolazioni l'anno, che equivarrebbe a quattro volte i volumi attualmente realizzati da Alfa Romeo.
Voci interne all’azienda parlano del lancio di ben sei nuovi modelli nei prossimi cinque anni. Per la produzione di questi nuovi modelli Alfa saranno impiegati gli stabilimenti di Cassino, e di Mirafiori. Le indiscrezioni sullo scorporo di Alfa Romeo raccolgono consensi sul mercato azionario. Il titolo Fiat ha accelerato nella seconda parte delle contrattazioni chiudendo con un balzo del 3%.
Questo spin off darebbe una sorta di ritorno alle origini. Nel 1910 la fabbrica fu fondata a Milano, e dal 1933 al 1986 è stata di proprietà dello Stato Italiano. Nel 1986 è stata ceduta al gruppo Fiat facendo storcere il naso a molti puristi e appassionati del marchio che avevano da subito previsto la venuta di nuovi modelli ben poco Alfa e molto Fiat; infatti così accadde, sull’onda delle necessarie economia di scala, che la nuova proprietà poteva garantire, furono abbandonate molte soluzioni tecniche di pregio; una su tutte: fu abbandonata la trazione posteriore, dato che le vetture a marchio Fiat ne erano sprovviste. Speriamo che con questa divisione il biscione possa tornare a godere di ottima salute, e quindi ritornare ad essere in grado di dare agli italiani quelle vetture dal sapore di autentiche auto sportive, ma capaci di essere anche adatte all’uso giornaliero come erano negli anni sessanta.
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