Notizie
Mercato auto in ripresa nel 2014
15/02/2015
di Giovanni Iozzia
Presentata la stima del Centro Studi Fleet&Mobility: speso oltre 1 miliardo di euro in più rispetto al 2013. Previsioni rosee anche per i prossimi tre anni
|
[ Roma, Lazio, Italia ] -
Secondo la stima del Centro Studi Fleet&Mobility, in Italia, nel 2014 sono stati spesi circa 24,7 miliardi di euro per acquistare nuove auto, 1 miliardo e 50 milioni in più del 2013. La stima è stata effettuata in base ai dati dell’Unrae, Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri, frutto dell’analisi sul Mercato Auto a Valore che viene effettuata dal 2006. Questi dati dicono inoltre che il 60% degli acquisti è stato fatto dai privati, 14,7 miliardi, pari a +300 milioni sul 2013, segmento che include anche le Partite Iva. Oltre metà della crescita è dovuta alla domanda dei noleggiatori, salita a oltre 4,9 miliardi dai 4,3 del 2013 (+600 milioni), che adesso rappresenta il 20% del totale. Le società, che coprono un quinto del mercato, hanno superato seppur di poco i 5 miliardi, con una crescita di 160 milioni.
Stando alla statistica i privati hanno aumentato la spesa per l’acquisto di nuove auto di appena il 2%, la metà della media del mercato. Questo dato secondo Pier Luigi Del Viscovo, direttore del Centro Studi Fleet&Mobility «Va spiegato con il forte incremento della domanda da parte dei noleggiatori (+13,5%), che hanno attirato molti nuovi clienti proprio tra i Professionisti e le piccole Partite Iva. Significa che un numero consistente di automobilisti, circa il 2% dei privati, ha scelto di non acquistare l’auto, ma di affittarla». Su questo fenomeno Francesco Ascani, vicepresidente di Federauto, precisa che «Sta cambiando la cultura dell’auto, dal possesso all’uso».
Secondo le stime dell’Unrae il 2015 si chiuderà con 1,4 milioni di immatricolazioni. Ancora più importante sarà la crescita nel 2016 e 2017, in cui si prevedono rispettivamente 1.490.000 e 1.570.000 immatricolazioni. Questa crescita è però determinata in gran parte dalla necessità di sostituire 10 milioni di auto con un’anzianità di oltre 14 anni.
Per quel che riguarda il mercato del service, diversi concessionari, anche importanti, denunciano che i margini sui ricambi venduti nelle loro officine sono in calo e attribuiscono questo fenomeno a due cause principali: l’incremento delle flotte in Nlt (Noleggio a lungo temine) e le convenzioni delle assicurazioni, che obbligano le carrozzerie a ritirare i ricambi dai loro distributori. Secondo Massimo Nordio, Presidente dell’Unrae «La contribuzione del service sulla attività del concessionario è la più bassa in Europa; il post vendita è l’area più trascurata del business dell’auto. E’ necessario colmare questo gap».
Altro aspetto del rapporto riguarda il fenomeno della riduzione dei premi assicurativi che è il prodotto della congiuntura economica che ha portato le famiglie alla contrazione di tutte le spese non vitali quindi anche dei premi assicurativi. Nel rapporto si precisa che «gli italiani hanno continuato ad assicurare la RC auto cambiando spesso compagnia a fronte di sconti risibili dell’ordine anche di dieci euro e hanno diminuito l’acquisto delle coperture assicurative non obbligatorie a partire da quella infortuni, sulla casa e così via. Questa contrazione della raccolta ha generato la necessità di rivolgersi in maniera aggressiva al canale delle flotte aziendali che consente una raccolta massiccia e veloce di premi assicurativi».
|
| |
|
|