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Salone Detroit 2018: il reveal di Nissan Xmotion


17/01/2018

di Grazia Dragone

Tradizione e modernità coesistono nella visione di un suv del futuro


Salone Detroit 2018: il reveal di Nissan Xmotion Il Salone di Detroit, l’evento che apre il calendario dei saloni dedicati al settore auto, offre spunti per la mobilità di domani, tutti orientati ad una guida autonoma, tecnologica ed eco friendly.
Nel ricco parterre si fa notare la premiere Nissan Xmotion Concept, un suv che anticipa la futura evoluzione del brand in una categoria molto ricca di proposte e che in questo caso punta sulla tradizione artigianale giapponese che interagisce, in perfetta sinergia, con la tecnologia più avanzata in fatto di infotainment e dispositivi di ausilio alla guida.

Per Alfonso Albaisa, Senior Vice President Global Design di Nissan Motor Co.: “Il concept Xmotion è un esempio di come si possono far convivere elementi apparentemente contrastanti in un insieme di grande impatto. Se da un lato ci siamo ispirati all’estetica e alle tecniche giapponesi trasmesse di generazione in generazione per creare un impatto visivo che superi la prova del tempo, dall’altro abbiamo voluto caratterizzare il veicolo con le funzionalità richieste dagli automobilisti di oggi, tipiche dell’era dei crossover connessi e autonomi.”

Nati Oltreoceano, i suv, stanno via via conquistando il mercato soprattutto occidentale, dove si subisce l’attrazione verso un veicolo dall’impostazione funzionale e da un design senza eccessi. Nissan ha puntato sull’innovazione dello schema tradizionale, offrendo una vettura in cui far coesistere tradizione e modernità.

Gli esterni appaiono avvolgenti, robusti e protettivi. Il linguaggio di stile conserva gli elementi tipici del brand come la griglia anteriore e i fari a boomerang, tuttavia con qualche ritocco in senso evolutivo. Lungo le fiancate spiccano le linee laterali a U, che uniscono i paraurti anteriori e posteriori creando continuità visiva. Il passo lungo, insieme ai cerchi e ai pneumatici spinti verso l’esterno, permettono di disporre i passeggeri secondo uno schema 4+2. Le tre file sono formate da sedili singoli affiancati.

Gli interni sono modellati sull’immagine di un fiume, con la consolle centrale che raffigura un ponte, realizzata secondo una tecnica tradizionale dell’architettura giapponese, il kanawa tsugi, impiegata per costruire templi e santuari religiosi. Questa tecnica non fa uso di chiodi o colle ed è nota per la resistenza e la durata.
Il design del quadro strumenti deriva da un’interpretazione moderna del kigumi, invece, un altro metodo della falegnameria tradizionale che comunica forza e sicurezza.

Anche l’uso del colore è stato oggetto di uno studio per coniugare tradizione e modernità. Una speciale sfumatura d’argento che richiama il peltro, sottolinea le forme e i contorni della carrozzeria e si abbina alle nuance e ai materiali degli interni. La colorazione degli interni si ispira al concetto di utsuroi, o transizioni graduali.
Il concept Xmotion conta in totale sette schermi digitali gestibili attraverso i gesti delle mani e i movimenti degli occhi.


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