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Fiat: s’indaga per illecito rifiuti
20/02/2010
di Chiara Solitario
Dieci dirigenti della Fiat di Cassino e Torino, sono indagati per illecito rifiuti. L’azienda si difende e replica di non saperne nulla
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La Fiat di nuovo protagonista di vicende non del tutto legali. Proprio questa mattina è apparsa su molti quotidiani nazionali l’accusa, nei riguardi di dieci dirigenti di Cassino e Tornino, di smaltimento illecito di rifiuti. L’azienda stessa replica di non essere assolutamente al corrente di iniziative simili, anzi, ha più volte risposto con duri attacchi e cercherà di difendere il nome della Fiat. L' accusa, rivolta ad alcuni dirigenti della società Fenice S.p.A. (che secondo l’Espresso, sarebbe controllata al 100% dai quartieri alti del Lingotto) è quella di aver classificato fanghi pericolosi come rifiuti innocui, semplicemente per risparmiare sul costo dei rifiuti. Un atto di certo nocivo, che per di più avrebbe fatto finire negli scarichi sostanze altamente tossiche. Diciamo che per la giurisprudenza italiana e non solo, questo fatto risulta molto grave e potrebbe anche portare, oltre ad una multa salata, il licenziamento e l’esonero di molti dirigenti.
La risposta della Fiat. Il portavoce della casa automobilistica torinese, ha cercato di difendere le sorti Fiat affermando che nessuno sa nulla di questi rifiuti e soprattutto nessuno a mai pensato di far finire negli scarichi, sostanze che avessero potuto danneggiare l’ambiente. Ha poi aggiunto che tali rifiuti vengono smaltiti da anni, sempre allo stesso modo dall’azienda, e che il loro normale ciclo non ha mai fatto male né agli scarichi, né tanto meno all’ambiente.
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