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Crisi economica: noleggio veicoli in calo del 20,5%
12/05/2012
di Fabiana Muceli
L´Aniasa denuncia l´andamento negativo del settore, 18 mila immatricolazioni in meno rispetto allo stesso periodo del 2011
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La crisi economica che ha investito il mercato dell'auto non risparmia il settore del noleggio veicoli. Dopo la crescita registrata nel 2011, nei primi tre mesi del 2012 il calo delle immatricolazioni è stato del 20,5%, con 18 mila immatricolazioni in meno rispetto allo stesso periodo del 2011. Lo scorso anno infatti il giro economico aveva superato la quota record di 5 miliardi di euro e le immatricolazioni erano cresciute del 12,3%.
Ad influire sull'andamento negativo anche la differenza del trattamento fiscale nazionale dell'auto aziendale rispetto al resto dell'Europa e la stretta fiscale determinata dal Ddl Lavoro. I dati sono stati diffusi nel corso dell'undicesima edizione del Rapporto dell'Associazione Nazionale Industria dell'Autonoleggio e Servizi Automobilistici di Confindustria, occasione in cui è emersa la preoccupazione del settore per i fattori capaci di incidere negativamente sui costi della mobilità a carico delle aziende italiane. Si parla di oltre 65 mila aziende coinvolte e 2.400 PA.
L'Associazione ha inoltre indicato i fattori incidenti sul calo noleggio: l'aumento dell'imposta di trascrizione, il superbollo, aumenti delle assicurazioni e dei carburanti. Rincari che vanno ad aggiungersi al peso della crisi economica diffusa. Secondo le stime, il settore dovrebbe aumentare la propria incidenza sul mercato nazionale dal 16% ad oltre il 18%, grazie alla maggior permanenza in flotta dei veicoli, con una contemporanea riduzione delle nuove auto immesse in flotta (intorno al 10%). Le immatricolazioni caleranno dunque dalle 280 mila del 2011 a circa 255 mila.
Il DDL Lavoro dovrebbe poi aggravare ulteriormente la situazione, con la minore possibilità di deduzione per i veicoli assegnati ai dipendenti (dal 90% al 70%) sia per quelli a disposizione di imprese e professionisti (dal 40% al 27,5%). Secondo Paolo Ghinolfi, presidente di Aniasa, la misura impatterà negativamente non solo sul mercato dell'auto aziendale, ma soprattutto sulle oltre 65 mila aziende che ogni giorno utilizzano l'auto per le proprie attività.
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