La Better Place è fallita 29/05/2013 di Giovanni Iozzia La ditta fornitrice di colonnine elettriche che avrebbe consentito la svolta elettrica della Renault è stata costretta a chiedere un curatore provvisorio [ Tel Aviv, Israele ] - La Better Place, la ditta fornitrice di colonnine elettriche che avrebbe consentito la svolta elettrica della Renault, è fallita. Lo ha annunciato la stessa azienda sul suo sito Internet. La Better Palace ha infatti presentato alla Corte distrettuale di Tel Aviv per chiedere lo scioglimento della società e la nomina di un curatore provvisorio. La motivazione di tale richiesta risiede nella «incapacità di reperire fondi supplementari e, in assenza di risorse sufficienti per il mantenimento in funzione del business, l'azienda ha chiesto l'assistenza del tribunale per tutelare i diritti dei suoi dipendenti, clienti e creditori». «Nel corso degli ultimi sei mesi - si legge in un comunicato stampa - sono avvenuti cambiamenti fondamentali nella società, si è fissata una strategia, gli obiettivi ed i mercati; allo stesso tempo si è fatto ricorso a ulteriori finanziamenti per completare la sua offerta attuale. Nonostante i notevoli sforzi i ricavi sono stati insufficienti a coprire i costi di gestione, e alla luce della del continuo flusso di cassa negativo , il Consiglio di amministrazione ha deciso che non restava altra scelta che chiedere la liquidazione della società». « Questo è un giorno molto triste per tutti noi - hanno dichiarato i membri del Cda -. Noi siamo per la visione originale come è stata formulata da Shai Agassi cioè di creare una alternativa verde per diminuire la nostra dipendenza dalle tecnologie di trasporto altamente inquinanti. Purtroppo, il percorso per realizzare questa visione si è rivelato difficile, complesso e pieno di ostacoli, che non siamo stati in grado di superare totalmente come quelli legati alle risorse economiche». La Better Pace è stata fondata nel 2007 da Shai Agassi con l'idea di aver un ruolo di primo piano nel mercato elettrico. Nel 2008 aveva stipulato un accordo con la Renault che puntava allo sviluppo delle batterie quick drop. Adesso la casa francese dovrà rimodulare i propri programma sulle vetture elettriche anche se da Boulogne-Billancourt fanno sapere che non cambierà nulla ed i progetti verranno sviluppati ugualmente anche se su un investimento globale sulle vetture elettriche di 4 miliardi di euro sarebbero andati in fumo circa 500 milioni.

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