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In Italia troppe macchine senza assicurazione
30/06/2013
di Giovanni Iozzia
Importantissimo accordo stipulato tra l’Isvass e l’Antitrust per contrastare il fenomeno degli illeciti sulle assicurazioni
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[ Roma, Lazio, Italia ] -
Italiane senza alcuna copertura assicurativa. Il dato è scaturito dalla recente relazione annuale dell'Isvass, l'Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni. Per di più questo numero è in costante e preoccupante crescita. Una situazione che comporta un aggravio per le compagnie assicurative di circa 2 miliardi di euro l'anno, somma che ovviamente ricade sugli automobilisti che pagano regolarmente l'assicurazione.
Il costo delle polizze, anche e principalmente per altri motivi, è dunque cresciuto in maniera incontrollato tanto da divenire la voce più pesante delle spese sostenute per mantenere il possesso e la gestione di un'auto: in media all'anno 750 euro a fronte dei 3.500 che si spendono in totale. La relazione parla chiaramente di «tariffe alte e ingiuste».
Importantissimo l’accordo concluso tra l’Isvass e l’Antitrust proprio in questi giorni per contrastare il fenomeno degli illeciti sulle assicurazioni anche attraverso il monitoraggio costante dei costi delle polizze. «Sul fronte della rc-auto qualcosa finalmente si muove – ha detto il presidente dell'Automobile Club d'Italia, Angelo Sticchi Damiani -. L'avvio di un'iniziativa comune tra Isvass e Antitrust è un passo concreto nel contrasto agli illeciti. Aci sollecita da tempo le istituzioni a muoversi e abbiamo anche presentato al Governo e al Parlamento un progetto di legge con quattro articoli in grado ridurre il prezzo della rc-auto fino al 40%, favorendo così una ripresa del mercato automobilistico e motociclistico ormai in crisi strutturale».
Le legge n. 179 del 2012, il cosiddetto Decreto Sviluppo Bis, ha previsto con l'articolo 21 la costituzione presso I’Ivass di una struttura per la prevenzione amministrativa delle frodi r.c. auto, le cui concrete modalità attuative dovranno esplicarsi attraverso l’analisi, le elaborazioni e le valutazioni delle informazioni desunte da un archivio informatico integrato, la richiesta di informazioni e documentazione a imprese e intermediari e le conseguenti attività di segnalazione alle imprese e all’autorità giudiziaria dei profili di anomalia riscontrati.
L’archivio informatico integrato dovrà essere connesso con una pluralità di banche dati, alcune già individuate dalla norma primaria; ulteriori banche dati pubbliche e private potranno essere individuate con decreto del Ministero dello Sviluppo Economico e del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, che dovrà altresì definire le modalità di connessione e di accesso, nonché gli obblighi di consultazione da parte delle imprese in fase di liquidazione dei sinistri.
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