MAuto celebra 75 anni di Formula 1 ad Auto e Moto d´Epoca 2025
26/10/2025
di Domenico Scalera
Mostra tematica “75:1 – 75 years, one seat”, che illustra l´evoluzione tecnica, sportiva e culturale della competizione più prestigiosa del mondo automobilistico
[ Bologna Fiere ] -
Il Museo Auto Torino MAUTO ha esposto Auto e Moto d’Epoca 2025 a Bologna, la principale fiera europea dedicata al motorismo storico, punto di riferimento per collezionisti, appassionati e professionisti del settore. In questa occasione, il Museo Nazionale dell’Automobile presenta tre iconiche vetture da competizione: la Ferrari 500 F2, la Mercedes W196R e la Ferrari 156 F1, protagoniste della mostra “75:1 – 75 years, one seat”.
L’esposizione ripercorre 75 anni di storia della Formula 1 attraverso una selezione di monoposto che hanno segnato epoche e generazioni, testimoniando l’evoluzione stilistica, tecnica e la passione per la competizione automobilistica. Un percorso che invita a riscoprire le radici e i protagonisti della massima categoria del motorsport.
Il MAUTO contribuisce con tre modelli emblematici Ferrari 500 F2 (1952): vettura che ha segnato la storia grazie a una meccanica semplice ma efficace, caratterizzata da telaio tubolare, assale posteriore De Dion e motore a doppia accensione con due carburatori doppio corpo. È una delle Ferrari più vincenti di sempre e rappresenta la strategia di Enzo Ferrari di puntare sulla Formula 2. Con questa monoposto, Alberto Ascari vinse il titolo mondiale piloti nel 1952 e nel 1953. L’esemplare esposto, donato da Enzo Ferrari, proviene da Maranello (MO).
Mercedes-Benz W196R (1954): vincitrice al debutto nel Gran Premio di Francia e protagonista di due titoli mondiali consecutivi. Prodotta in soli 15 esemplari, fu donata al MAUTO nel 1957 dalla Daimler-Benz, corredata da lettere firmate da Nallinger e Neubauer. Al volante della Mercedes-Benz W196R, Juan Manuel Fangio vinse il campionato mondiale pilota nel 1954 e 1955.
Ferrari 156 F1 (1963): progettata secondo il regolamento introdotto nel 1961 (cilindrata massima 1,5 litri e peso minimo 450 kg). La monoposto Adottò definitivamente il motore posteriore, con un compatto e leggero V6 a 120° da 1477 cc, capace di erogare oltre 190 CV.
Queste tre vetture d’epoca rappresentano la storia, la tecnologia e il mito della Formula 1.
Icone della velocità in esposizione In posizione verticale spiccava la monoposto BRM P180 F1 del 1972 dotato di un motore V12 da 3 litri da 2,998 cc, progettata da Tony Southgate per partecipare al Campionato del Mondo di Formula 1, la monoposto esposta portava la firma del pilota legentario Niki Lauda.
BRM P139 del 1969 costruita dalla scuderia inglese British Racing Motors, evoluzione della BRM P138, che fu migliorata in snellezza, leggerezza e rigidità rispetto al modello precedente. Dotata di telaio 139#03 con monoscocca in lega di alluminio, motava una Power Unit V12 da 2,998 cc, in particolare inizio come T-car di John Surtees per il GP degli Stati Uniti che la guidò anche nel GP del Messico segnando l'ultima apparizione con il Team BRM.
Lotus 24 P1 del 1963, progettata da Colin Chapman con il Team Lotus per il campionato mondiale di F1 nelle staggioni 1962-1964. Nata a fianco della rivoluzionaria Lotus 25 monoscocca, la Lotus 24 P1 univa soluzioni di innovazione e tradizione in un modello equilibrato, telaio in tubi persato per lo più per i team privati. La Lotus 24 P1 fece il suo debutto al GP di Bruxells del 1962 con Jim Clark che riusci ha conquistate la pole positione per la prima manche.
Arrows A3 del 1980 corse in Formula 1 nel 1980 con livrea Warsteiner e nel 1981 con la livrea Ceramiche Ragno. Nel 1980 questo esemplare fu guidato da Jochen Mass: i migliori piazzamenti furono ottenitu nel GP di Monaco conquistando un quarto posto e nel GP di Spagna sali sul podio al secondo posto.
Shadow DN3 del 1974 guidata da Tom Pryce, dotato di un motore Ford Cosworth DFV 3.0 V8 pilotato da una trasmissione Hewland TL200 a 6 rapporti manuale. La Shadow DNS #5 debutto al Gran Premio d'Argentina 1974, si aggiudico il sesto posto nel Gran Premio di Germania nel mitico circuito del Nurburgring. Nel 1976 partecitò anche alla serie Shell Sport con Mike Wild, secondo nel circuito di Snetterton nello stesso anno.
Fondamental Format F1 del 1991, fu la prima vettura interamente realizzata dal team Fondamental, con motore 3.5 Ford Cosworth DFR preparato da Brian Hart abbinato ad un cambio trasversale a 6 rapporti progettato dalla stessa Fondamental. Le sospensioni di tipo Push Rod sia sull'anteriore e sia sul posteriore. Nella staggione 1991 la monoposto esposta fu guidata da Oliver Grouillard seguito, nei Gp di Spagna e Giappone da Gabriele Traquini.
Ferrari 312 T4 del 1979 matricola 041 la Ferrari conquisto il Mondiale Costruttori nel 1979, con Gilles Villeveuve vicecampione piloti. Telaio impiegato in 6 GP, è ricordato per l'epico duello Arnoux a Digione, l'arrivo ai box su tre ruote a Zandvoort e la vittoria a Watkins Glen.
Toro Rosso STR12 del 2017 monoposto di Formula 1, nota per il suo radicale cambiamento con il modello precedente, dovuto la nuovo regolamento tecnico. Si caratterizza per un design aereodinamico “nato da un foglio bianco”, in particolare sull'avantreno, e per il ritorno alla Power Unit Renault. La monoposto ha diverse peculiarità aereodinamiche, come il sistema S-Duct e dettagli specifici sui Bargeboard, e utilizza lo schema di sospenzioni Push-Rod. La scuderia ha scelto una Line-Up di piloti composta da Carlos Sainz e Daniil Kvyat.
Ultima Monoposto che ha vinto il campionato Piloti Ferrari Ferrari F2007 del 2007 con telaio numero 262, con cui Kimi Raikkonen vince 6 gare inclusa l'ultima di stagione, in Brasile, conquistando il titolo Piloti e Costruttori in F1. Rappresenta la prima Ferrari dell'era Post-Schumacher e, al tempo stesso l'ultima monoposto ad aver vinto il titolo piloti per la Scuderia Ferrari.