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Quote Ferrari alla Borsa di Hong Kong
02/09/2011
di Gianni Lo Russo
Le banche asiatiche hanno già avuto diversi rapporti con Fiat. E’ ipotizzabile una prossima IPO Ferrari
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Sono numerose le banche d’investimento che nelle ultime settimane avrebbero avvicinato Fiat nel tentativo di convincerla a quotare Ferrari nella Borsa di Hong Kong. L’indiscrezione è stata resa nota dall’agenzia Reuters che ha citato per l’occasione diverse fonti.
Gli analisti finanziari stimano che una probabile offerta pubblica iniziale (IPO) di Ferrari potrebbe essere valutata anche fino a 6,3 miliardi di dollari, equivalenti a circa 4,4 miliardi di euro. L’operazione appena descritta, produrrebbe notevoli vantaggi economici per il Gruppo torinese che in tal maniera riuscirebbe nell’intento di raccogliere fondi per il rimborso del proprio debito ammontante a 5 miliardi di euro. L’approdo delle quote Ferrari nella Borsa cinese faciliterebbe inoltre un rialzo delle azioni Fiat che dopo l’acquisizione della maggioranza di Chrysler dello scorso mese di luglio, hanno subito un consistente calo.
Una delle fonti interpellate dall’agenzia Reuters ha dichiarato: “Fiat non ha ancora deciso sull’IPO, ma sta certamente parlando con le banche di questo”. Tale dichiarazione fa capire che la Casa del Lingotto ha già tenuto diversi incontri con le banche cinesi e che ne sono in programma degli altri.
Un portavoce Fiat non ha voluto commentare questa delicata operazione e si è limitato a rinviare alle dichiarazioni dell’amministratore delegato Fiat Sergio Marchionne il quale ha più volte ribadito che una eventuale IPO Ferrari alla Borsa di Hong Kong non è sul tavolo al momento.
Tuttavia, gli operatori finanziari fanno notare che il mercato cinese sta divenendo nel corso degli anni sempre più attraente e coinvolge un numero crescente di società di moda e lusso. Un ultimo esempio di società Made in Italy che ha esteso le proprie quote azionarie alla Borsa di Hong Kong è Prada. Nel mese di giugno, infatti, l’azienda di moda italiana ha investito circa il 20% del suo capitale (un miliardo e mezzo di euro) nel mercato asiatico.
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