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L’auto non è più di moda tra i giovani
22/06/2013
di Giovanni Iozzia
Il dato è emerso nel corso del convegno Missione sostenibilità che si è svolto venerdì 21 e sabato 22 giugno nell’Università Pontificia Lateranense
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[ Roma, Lazio, Italia ] -
Nel corso del convegno Missione sostenibilità che si è svolto, venerdì 21 e sabato 22 giugno, nell’Università Pontificia Lateranense, nella Città del Vaticano a Roma, organizzato da Missione Mobilità – Amoer (Associazione per una mobilità equa e responsabile), si è ancora discusso della crisi che ormai da mesi sta devastando il mercato dell'automobile.
La due giorni ha quindi avuto lo scopo di «avanzare proposte concrete per rilanciare la mobilità su quattro e due ruote e denunciare le continue vessazioni subite da automobilisti e motociclisti, proponendo alle istituzioni analisi e ricette concrete per superare la crisi del settore».
Missione Mobilità si è dunque proposta come rassegna di stimolo, provocazione e pressione a favore di un equilibrio tra le città e il mondo dei motori a due e quattro ruote, troppo spesso considerate solo come bancomat di tutte le tasse possibili e mai attentamente valutate come elementi strategici della nostra industria e all’interno di un piano generale di mobilità equa e responsabile.
Lo scenario è preoccupante: le vendite di vetture sono in calo da 36 mesi (ridotte ai livelli di una quarantina di anni fa) con le famiglie che rinviano l’acquisto di auto nuove e le riparazioni di quella in loro possesso; intanto, resta alto il costo della benzina e gli altri balzelli e costi accessori (Ipt - Imposta provinciale di trascrizione, Rc Auto, Bollo) appesantiscono oltremodo il possesso di un’auto.
«L’auto, e la mobilità a motore più in generale - ha affermato Pierluigi Bonora, giornalista e Presidente di Amoer –, sono oggi strette tra due fuochi: da una parte l’incendio economico (con il drammatico calo dei consumi) che la politica sembra incapace di arginare; dall’altro la crescente opera di vessazione dell’auto e dei suoi utilizzatori condotta su più fronti per nascondere ritardi infrastrutturali e inadempienze da parte delle istituzioni. Tale opera sta spegnendo la passione per le quattro e le due ruote, soprattutto tra i più giovani. Le Case Auto sono chiamate oggi a ridefinire le strategie per interpretare al meglio i desideri delle nuove generazioni che non vedono più nell’auto il simbolo di libertà e divertimento».
Ma il dato più grave che emerge, sulla scorta delle indicazioni fornite dalla società di analisi dati e consulenza AlixPartners, è che i giovani si allontanano sempre di più dall'automobile. In un'indagine condotta tra io giovani tra i 18 ed i 29 anni, sono solo il 16% coloro che avendo il denaro a disposizione acquisterebbero un auto nuova.
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