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Referendum trivelle, domenica si vota
16/04/2016
di Giovanni Iozzia
Si voterà dalle 7 alle 23 per abrogare le legge che consente alle compagnie petrolifere di estrarre petrolio entro le 12 miglia marine dalle coste italiane
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Domenica prossima, 17 aprile si svolgerà il referendum sulla durata delle trivellazioni in mare. Si voterà dunque per l’abrogazione dell’articolo 6, comma 17, terzo periodo, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 (Norme in materia ambientale).
Il referendum è stato chiesto da nove regioni (Basilicata, Marche, Puglia, Sardegna, Veneto, Calabria, Liguria, Campania e Molise), quindi come prevede la legge non c'è stata nessuna raccolta di firme, ed è la prima volta che accade; gli altri precedenti 66 referendum sono stati chiesti attraverso la raccolta delle firme dei cittadini. In realtà le Regioni avevano promosso sei quesiti ma, poiché cinque sono stati superati da dalle modifiche alla legge di Stabilità solo uno è stato ammesso dalla Cassazione.
Ecco il testo del quesito: «Volete voi che sia abrogato l'art. 6, comma 17, terzo periodo, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, Norme in materia ambientale, come sostituito dal comma 239 dell'art. 1 della legge 28 dicembre 2015, n. 208, Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2016), limitatamente alle seguenti parole: per la durata di vita utile del giacimento, nel rispetto degli standard di sicurezza e di salvaguardia ambientale?».
Se dovessero vincere i SI verrà abrogata la norma che consente alle compagnie petrolifere di estrarre petrolio e gas entro le 12 miglia marine dalle coste italiane, senza limiti di tempo, fino all'esaurimento. Quindi, nel momento in cui scadranno le concessioni, anche se i giacimenti sarebbero ancora produttivi, l'attività entro quel limite dovrà cessare. Vincessero i NO la situazione rimarrebbe quella attuale.
Il referendum, però, sarà valido solo se si raggiunge il quorum, cioè la partecipazione al voto del cinquanta per cento più uno dei cittadini aventi diritto. Si vota in tutta Italia, e non solo nelle Regioni promotrici. Il corpo elettorale, ripartito negli 8.000 comuni e nelle 61.563 sezioni elettorali del territorio nazionale, è di 46.887.562 elettori, di cui 22.543.594 maschi e 24.343.968 femmine.
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